“Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.”
Muriel Barbery – L’eleganza del riccio, 2007
Chiudersi a riccio è solo un modo di dire?
Quante volte abbiamo sentito l’espressione “chiudersi a riccio”? Un modo di dire che si ispira proprio alla capacità di questo animale di difendersi appallottolandosi e drizzando i suoi aculei pungenti. Ma non è solo questo a rendere il riccio un mammifero speciale: tra gli animali selvatici che possiamo osservare in natura, questo piccolo vertebrato, dal punto di vista evolutivo, ha conservato caratteristiche tipiche dei primi mammiferi apparsi sulla Terra alla fine del Cretaceo.
In Italia è presente il riccio comune o europeo e il suo nome scientifico è Erinaceus europaeus, da non confondere con il porcospino che invece si riferisce all’istrice.
Ma adesso scopriamo le sue caratteristiche!

L’identikit del riccio
Nel corso dei secoli i ricci si sono diffusi in tutta Europa fino a raggiungere la Siberia. Nel XIX secolo sono stati introdotti accidentalmente in Nuova Zelanda, dopo che alcuni esemplari si erano nascosti bene nelle balle di fieno. E se ne incontriamo uno nel bosco? Ecco come riconoscerlo!
Dimensione
il riccio comune misura fino a 25–27 cm di lunghezza, per un peso che solo eccezionalmente supera il chilogrammo (anche se in vista dell’inverno il peso può raddoppiare).
Prole
la stagione degli accoppiamenti avviene da aprile a settembre. In estate la femmina dà alla luce i piccoli dopo una gestazione di 40 giorni. Possono nascere dai 3 ai 6 cuccioli.
Longevità
La durata di vita media di un riccio è di 2-5 anni, ma in cattività si segnalano anche ricci di 8-10 anni.
Alimentazione
sono soprattutto insettivori, si nutrono di insetti, lombrichi, lumache, ragni e millepiedi, ma non rifiutano frutta, funghi, bacche e ghiande.
Aculei
il corpo è coperto di aculei il cui colore cambia a seconda della stagione: in primavera ed estate sono marrone chiaro, in autunno e inverno marrone più scuro. Rappresentano un’arma di difesa.
Denti
ha forti ossa mascellari e ben 36 denti: i due lunghi denti frontali, che possono a prima vista sembrare canini, sono in realtà incisivi modificati.

Chi è un dormiglione alzi gli aculei
Cosa amano fare i ricci? Dormire! Di giorno possono restare nelle loro tane scavate nel terreno anche per 12 ore di fila a sonnecchiare, mentre di notte escono per cercare il cibo. Forse non tutti sanno che è anche l’unico insettivoro che in inverno cade in letargo: basta un calo delle temperature per fargli capire che è arrivato il momento di concedersi un lungo sonno. In autunno tende a mangiare di più, fa abbondanti scorte di cibo da lasciare nella tana e accumula foglie ed erba secca per aumentare la temperatura interna in modo da restare al calduccio tra ottobre e aprile. In questi mesi, il riccio si raggomitola e dorme tutto il giorno, svegliandosi circa una volta al mese per fare merenda.
A chi non piacerebbe rinascere riccio?