Scopriamo i signori della notte!
La notte porta consiglio, ma non solo… possiamo ascoltare il verso di una civetta, oppure osservare un barbagianni in volo. In Italia non è affatto raro incontrare i rapaci notturni, vivono in pianura e sull’Appennino, nei sottotetti e nei parchi. Protagonisti di numerose leggende, in passato venivano associati alle sventure, ma non tutti erano dello stesso parere: per i nativi d’America, ad esempio, il gufo era un totem portatore di grande saggezza.
La fortuna dei gufi si è fatta strada e oggi esiste anche un Festival in loro onore, un evento dedicato alla salvaguardia di questi splendidi animali selvatici.
Per saperne di più sui rapaci notturni, abbiamo intervistato Mauro Allegri dell’Area Tecnica dei Parchi del Ducato.
1) Quali sono i rapaci notturni che vivono al Parco dello Stirone?
Esperto. Il Parco ospita diverse specie di rapaci notturni: Allocco, Gufo comune, Barbagianni, Civetta. Nel periodo primaverile-estivo si aggiunge l’Assiolo, migratore sub-Sahariano e durante i passi migratori si potrebbe osservare il Gufo di palude.
2) È possibile identificare delle abitudini tipiche?
Esperto. L’Allocco è un rapace generalmente legato agli ambienti boschivi maturi, dove grandi alberi offrono cavità di dimensioni sufficienti per nidificare; lo possiamo osservare anche in città se sono presenti parchi di una certa estensione caratterizzati da esemplari arborei idonei per dimensioni. Il Gufo comune durante l’inverno diventa gregario, formando dei gruppi di individui a volte numerosi che stazionano sullo stesso albero (roost), anche in città.
Il Barbagianni invece lo si potrebbe osservare di notte in volo radente sui campi intento a procurarsi il cibo, oppure appollaiato sopra un segnale stradale a bordo carreggiata. La Civetta è la più antropofila dei rapaci notturni, di notte si possono udire i suoi richiami durante tutto l’anno, soprattutto negli ambienti urbani dove si è ormai ben adattata a vivere. L’Assiolo, unico rapace notturno migratore e nidificante, allieta le notti estive con il suo ritmico richiamo che lo contraddistingue.
3) Sappiamo che sono attenti alla cura delle piume: come mai vi dedicano tanto tempo?
Esperto. Penne e piume sono importantissime per tutti gli uccelli, in quanto svolgono funzioni di termoregolazione corporea e ruolo attivo durante il volo. Particolare è il piumaggio del Barbagianni: le barbule delle penne sono strutturate in modo tale da ridurre il fruscìo aerodinamico a valori minimi che gli consente di giungere in volo sulla preda senza essere percepito dalla stessa. Il suo volo silenzioso e il candido piumaggio della zona ventrale gli hanno attribuito il soprannome di “fantasma della notte”.
4) Non sempre è facile osservarli in modo diretto, ma a volte qualcuno di questi animali notturni fa sentire la voce. Come riconoscerli e distinguerli?
Esperto. Il richiamo più caratteristico è quello dell’Assiolo: un vocalizzo generalmente monotono e ripetuto ritmicamente anche per lunghi periodi. La specie meno contattabile dal punto di vista sonoro è il Barbagianni a causa di una potenza vocale ridotta; emette un suono riconducibile ad un soffio, quasi un rantolìo.
5) In quanto animali notturni hanno una vista particolarmente sviluppata? O puntano tutto sull’udito?
Esperto. Entrambi i sensi sono particolarmente sviluppati: gli occhi sono caratterizzati da globi oculari di grandi dimensioni rispetto a quelle del capo, la retina ospita in percentuale un maggior numero di fotorecettori (bastoncelli) e la vista è binoculare e tridimensionale; il loro apparato uditivo è particolarmente efficiente sulle frequenze acute, tipiche dei richiami delle loro prede che comunicano generalmente con questi toni alti. Il Barbagianni possiede le orecchie disassate, questo gli consente di triangolare i suoni recepiti e localizzare più efficacemente le prede.
6) Nella calde notti in città che tengono svegli potremmo avere la fortuna di sentirli o preferiscono i parchi come habitat naturali?
Esperto. La città offre occasioni di incontro con i rapaci notturni. Nelle notti estive il solito Assiolo è fedele compagno delle nostre insonnie, come pure la Civetta. Con un po’ di allenamento non è difficile distinguere i nidiacei di Gufo comune che richiamano i genitori reclamando la propria razione di cibo.
7) Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia anche per i rapaci notturni?
Esperto. Il riscaldamento globale rappresenta una minaccia per tutti gli esseri viventi, in quanto destabilizza un equilibrio che Madre Natura ha costruito nel tempo. Relativamente ai rapaci notturni è interessante una ricerca pubblicata su Nature Communications nel 2011, in cui un ricercatore di una università finlandese, tale Patrick Karell, ha dimostrato come gli Allocchi dal morfismo grigio resistano maggiormente al freddo rispetto a quelli caratterizzati dal morfismo bruno-rossastro. Questo adattamento lo si deve sia alla colorazione più chiara del piumaggio, che si presume fornisca un migliore mimetismo contro la predazione, sia alla struttura stessa delle penne che sembra adattata a rendere il piumaggio più isolante rispetto alla variante marrone.