È vero, siamo ancora in pieno inverno, gli alberi sono spogli, i paesaggi tipicamente brulli e i prati non sono di quel bellissimo verde brillante. Ma anche a gennaio la natura ci riserva delle sorprese: al Podere Millepioppi stanno nascendo le prime gemme botaniche che daranno vita a piante, fiori e frutti! Sono importantissime, grazie alla loro presenza il mondo vegetale può continuare a crescere e sopravvivere. Abbiamo fatto un bel giro per osservare da vicino la flora e abbiamo visto spuntare tanti teneri boccioli di forme e colori differenti. Sappiamo che la prossima domanda sarà: “Come si riconoscono le gemme?”. E allora eccoci con un piccolo prontuario sulle caratteristiche delle gemme:
Gemme a fiore
Sono tozze o ovali, distanti dal tronco e dal ramo, possono dare vita a uno o più fiori.
Gemme a legno
Sono acuminate e strette, vicine al tronco o al ramo portante. In futuro produrranno foglie o rami.
Gemme miste
Una via di mezzo tra le due, tipiche dei meli e dei peri. Sono particolari perché danno vita sia a fiori che a foglie.
Diamo il benvenuto alle gemme del Podere Millepioppi
Le abbiamo notate sui Carpini, alberi che vivono anche 150 anni e che si distinguono per la loro chioma allungata e la corteccia sottile. Bisogna aspettare aprile per vederli fiorire completamente. A proposito di fiori, quelli femminili e quelli maschili crescono separati, ma sulla stessa pianta: i primi si allungano fino a diventare penduli e di colore bianco panna, mentre i secondi sono allungati e di colore giallastro. Quest’albero è diventato noto in letteratura grazie a Eugenio Montale che l’ha citato nella sua poesia intitolata L’orto. Ma attorno a questi alberi ruota anche una leggenda che vede Astolfo, re dei Longobardi, ritrovare uno dei suoi falchi appollaiato sul ramo di carpino: decise di fondare proprio lì la città di Carpi.
La nostra osservazione prosegue tra i cespugli di Rosa canina, detta anche rosa selvatica, una pianta molto diffusa in Italia. Si riconosce facilmente per via delle sue bacche rosse, all’apice delle quali restano attaccati i petali dei fiori. Presenta molte spine uniformi e arcuate, lunghe radici e, se ben posizionata, può raggiungere i 2 metri d’altezza! I fiori bianchi o rosati fanno capolino intorno a maggio-giugno, d’inverno si possono ammirare le bacche resistenti al freddo. A quanto pare, questa pianta è stata chiamata “canina” grazie a Plinio il Vecchio, il quale affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia trasmessa da un cane proprio per via di un decotto di radici di rosa canina.
Anche il Prugnolo ha generato nuove gemme botaniche. Quest’albero, che può vivere oltre i 60 anni, è uno dei primissimi a fiorire in primavera: se ami fare passeggiate in pianura, non lasciarti scappare la bellezza dei suoi fiori bianchi. E non dimenticare di annusarli, perché emanano un delicato profumo di miele, tanto da essere molto gradito anche dalle api. Il frutto ricorda il susino e, quando è ancora acerbo, viene preso d’assalto da uccelli, volpi e lepri. In passato al prugnolo selvatico venivano attribuite influenze magiche: si credeva, infatti, che nell’intreccio dei suoi rami vi fossero custoditi il Bene e il Male. Avere un prugnolo bello spinoso aiutava a proteggere la casa dal fuoco e dai fulmini e gli abitanti dalle malattie.
Abbiamo scovato gemme nella pianta di Sambuco, una delle più antiche specie botaniche risalenti addirittura al Neolitico. Cresce soprattutto in pianura, ma ogni tanto fa la sua apparizione anche in città. Come riconoscerlo? Dai suoi piccoli fiori bianchi a forma di stella (5 petali in tutto) e dai frutti di colore viola scuro. Molti uccelli banchettano felicemente con queste bacche, mentre gli esseri umani devono fare attenzione e coglierli solo quando sono pienamente maturi. Ricordi il Flauto magico della tradizione nordica? Era fatto proprio di legno di sambuco!
E poi un bel fiocco di benvenuto per le gemme della Lantana, un arbusto sempreverde che ha una piacevole caratteristica: i suoi fiori a trombetta sbocciano in continuazione dalla primavera fino all’autunno e tendono a cambiare colore nei giorni della fioritura. Tra qualche mese sarà possibile osservare, ad esempio, un’infiorescenza che ha fiori rossi nella parte esterna, arancioni in quella mediana e gialli nella parte centrale.
Ci stiamo preparando ad accogliere la nuova stagione avendo davanti agli occhi lo spettacolo dell’evoluzione delle piante a partire dalle preziose gemme che spuntano nella vegetazione. E come ogni anno è impossibile trattenere l’emozione!