Sembra quasi impossibile da credere, ma milioni e milioni di anni fa Salsomaggiore e l’intera Emilia-Romagna erano sommerse dal mare che bagnava la Pianura Padana. Questo ha reso la zona una delle più importanti a livello geo-paleontologico, sede in cui sono stati ritrovati reperti rari di fossili, tra cui gli scheletri di balene e delfini.
Molte delle scoperte avvenute lungo il Torrente Stirone le dobbiamo a Raffaele Quarantelli, paleontofilo che con passione e tenacia ha portato alla luce resti di piccoli invertebrati, coralli, conchiglie e… cetacei! Al MuMAB abbiamo una collezione incredibile da mostrarti e tante storie da raccontarti sul mare antico.
Abbiamo già parlato della caccia ai fossili di Mary Anning nell’Ottocento, ma quali sono le novità degli ultimi anni in fatto di ritrovamenti di balene preistoriche?
Balene con le zampe in Egitto
Recentemente in Egitto, nell’area desertica di Fayum, sono stati scoperti i fossili di un’antenata delle balene che risalgono a ben 43 milioni di anni fa! Il gruppo di ricerca, guidato dall’università egiziana Mansoura, ha reso nota una caratteristica strabiliante: la presenza di quattro zampe. A quanto pare, le antenate delle balene erano in grado di nuotare, ma anche di camminare. La zona del ritrovamento era coperta dal mare, nel tempo sono affiorati numerosi reperti fossili marini, ma questa volta è la prima testimonianza di balena semi-acquatica ritrovata in Africa.
Secondo gli esperti, la balena era lunga circa 3 metri, pesava 600 chili e aveva mascelle da predatore. La sua appartenenza alla specie dei Protocetidae ci dice anche qualcosa in più: queste balene preistoriche rappresentano l’anello di congiunzione tra gli esemplari mammiferi e quelli che diventarono completamente animali acquatici.
Non avevi mai sentito parlare delle balene che camminavano? Ti consigliamo un libro che affronta l’argomento con zampe, pinne e code: si chiama Quando le balene avevano 4 zampe, ed è stato recensito sulla nostra pagina Instagram da Marina @internostorie.
I resti di una balena in Perù
Un gruppo di paleontologi in esplorazione nel deserto di Ocucaje, in Perù, a circa 350 km a sud di Lima, ha individuato i resti di un fossile di basilosauro, una balena preistorica che visse 36 milioni di anni fa. Al nuovo arrivato è stato dato il nome di Ocucaje Predator: lungo circa 17 metri, i suoi forti denti fanno pensare che si nutrisse di tonni, squali e sardine. Si tratta di uno dei più grandi predatori del passato! Pare che non siano stati scoperti altri esemplari simili, soprattutto considerando l’eccezionale stato di conservazione.
La storia di questa balena si lega indissolubilmente anche a quella del mare peruviano. Il basilosauro, infatti, viveva in acque calde quando si è evoluto, adattandosi completamente alla vita marina e non più terrestre (le famose balene a quattro zampe). I ricercatori avranno ancora tante scoperte da portare alla luce: fossili di balene, delfini, squali e altre specie del Miocene che ogni tanto riaffiorano in questo deserto così importante per studiare l’evoluzione degli animali e della Terra.